Dedichiamo i nostri vini a chi ama ogni istante, celebra le occasioni speciali ma sceglie di essere felice oggi.
Da oltre un secolo ci prendiamo cura dei vitigni autoctoni che hanno fatto la storia dei Colli Orientali del Friuli e vinifichiamo con passione vini friulani a Ipplis e a Montsclapade.
Che tu già li conosca o voglia scoprirli, ti suggeriamo le nostre confezioni in legno nelle quali puoi trovare i nostri migliori vini autoctoni friulani: la box “Gli Autoctoni”, che racchiude tre vini bianchi e tre vini rossi del territorio e la box “Gli Amici dei Colli Orientali del Friuli”, dove troverai una bottiglia di Pignolo, una di Friulano ed una di Picolit.
Se fosse un libro sarebbe Mr Gwyn di Alessandro Baricco. Fa un po’ il difficile in vigna e in cantina, ma, dopo una lunga maturazione in barrique, il Pignolo sa raccontare il Friuli dei Colli Orientali con un tocco di inattesa magia e conquista anche le quattro viti della Guidae Vitae 2023.
La nostra regione presenta un’antichissima tradizione vitivinicola, si pensi che già all’epoca degli antichi romani Plinio il Vecchio lodava il vino proveniente dalla, proveniente dalle nostre terre. Dal I secolo d.C. sono passati molti anni e altrettante popolazioni con culture differenti che hanno influito sulla coltivazione dei vitigni autoctoni friulani fino ad arrivare all’epoca asburgica.
Dopodiché, nel 1800, anche i vitigni autoctoni del Friuli-Venezia Giulia hanno dovuto affrontare il drammatico periodo della fillossera che ha portato al reimpianto di tutta la superficie vitata, con innesti di viti europee su una parte di specie americana, che una volta radicata assicura una miglior resistenza al parassita. Questa problematica, che era giunta in seguito a quelle dell’oidio e della peronospora, portò a piantare principalmente viti internazionali, trascurando le varietà del luogo per un lungo periodo.
Solo negli ultimi decenni grazie alla cura e alla passione di vignaioli locali si è riuscita a recuperare una parte dei vini autoctoni friulani come il Refosco dal Peduncolo Rosso, dal gusto lievemente erbaceo che rimanda ai frutti di bosco. Ma anche alcuni vini rossi barricati: uno tra tutti il Pignolo, vino particolarmente pregiato che ha bisogno di una lunga permanenza in botte ma che ripaga con tutte le sfumature che offre poi nel calice.
Anche lo Schioppettino passa in parte nelle barrique, ma ha un gusto molto diverso: si possono sentire note speziate di pepe nero e chiodi di garofano, con un finale fresco che rimanda a frutti di bosco e succo d’arancia.
Oltre ai vini rossi friulani ci sono ovviamente anche i grandi bianchi locali, come la Malvasia, dal gusto sapido e grasso che è ottima per gli aperitivi e con i pasti a base di pesce. Altri vini bianchi friulani che meritano di essere gustati sono sicuramente il famoso Friulano, dal gusto robusto e aromatico che si abbina perfettamente al prosciutto di san Daniele e la Ribolla Gialla, sia in versione ferma con il suo gusto morbido e sapido, che in versione spumantizzata, battezzata da noi con il nome di “La Gialla” che con le sue bollicine si rende adatta a tutte le occasioni.